FR DE IT

Mondi Interiori

sriyukteswar

La resurrezione di Sri Yukteswar

Descrizione chiara e veritiera dei mondi interiori


"Autobiografia di uno Yogi", Yogananda, CAPITOLO: 43.

Seduto sul mio letto nell’albergo di Bombay, alle tre del pomeriggio del 19 giugno 1936 fui scosso dalla mia meditazione da una luce beatifica. Davanti ai miei occhi spalancati e stupefatti, l’intera stanza fu trasformata in uno strano mondo e la luce del sole si tramutò in uno splendore superno.

Ondate di rapimento estatico mi sommersero nel vedere il corpo in carne e ossa di Sri Yukteswar! "Figlio mio!". Il Maestro parlava teneramente, sul suo volto un sorriso da ammaliare gli angeli.
Per la prima volta nella mia vita non m’inginocchiai ai suoi piedi per salutarlo, ma gli andai subito incontro per stringerlo, con slancio quasi famelico, tra le mie braccia. Momento ineguagliabile! L’angoscia dei mesi passati mi sembrò un tributo di poco conto rispetto alla beatitudine che ora scendeva, torrenziale, su di me.

"Maestro mio, amato del mio cuore, perché mi avete abbandonato?". Farneticavo, nell’eccesso di gioia. "Perché mi avete consentito di andare al Kumbha Mela? Quanto amaramente mi sono rimproverato di avervi lasciato!". "Non volevo interferire con la tua gioiosa aspettativa di vedere il luogo di pellegrinaggio in cui avevo incontrato per la prima volta Babaji. Ti ho lasciato solo per breve tempo; non sono forse di nuovo con te?". "Ma siete proprio voi, Maestro, lo stesso Leone di Dio? Avete addosso un corpo come quello che ho seppellito sotto le crudeli sabbie di Puri?".
"Sì, figlio mio, sono lo stesso. Questo è un corpo in carne e ossa. Benché io lo veda etereo, alla tua vista esso è fisico. Dagli atomi cosmici ho creato un corpo interamente nuovo, proprio come quel corpo fisico di sogno cosmico che tu hai deposto sotto le sabbie di sogno a Puri, nel tuo mondo di sogno.

Sono risuscitato davvero: non sulla terra, bensì su un pianeta astrale. I suoiabitanti sono maggiormente in grado, rispetto all’umanità terrestre, di soddisfare i miei criteri elevati. Lì, un giorno, verrai anche tu, insieme alle persone evolute da te amate, per restare con me". "Guru immortale, ditemi di più!".

Risorto

"Così come i profeti vengono inviati sulla terra per aiutare gli uomini a esaurire il proprio karma fisico, io ho ricevuto da Dio l’ordine di servire su un pianeta astrale come redentore" spiegò Sri Yukteswar. "Si chiama Hiranyaloka, o “Pianeta astrale illuminato”. Lì sto aiutando gli esseri evoluti a disfarsi del loro karma astrale e a raggiungere così la liberazione dalle rinascite astrali. Gli abitanti di Hiranyaloka sono altamente progrediti dal punto di vista spirituale; tutti hanno acquisito, nella loro ultima incarnazione sulla terra, il potere conferito dalla meditazione di lasciare consapevolmente il corpo fisico al momento della morte.

Nessuno può giungere a Hiranyaloka se, sulla terra, non ha superato lo stato del sabikalpa samadhi, accedendo allo stadio superiore del nirbikalpa samadhi. "Gli abitanti di Hiranyaloka hanno già attraversato le sfere astrali ordinarie, dove devono recarsi, al momento della morte, quasi tutti gli esseri provenienti dalla terra; lì essi hanno estinto molti semi delle loro azioni passate nei mondi astrali.
Quindi, al fine di liberare completamente la loro anima dal bozzolo delle tracce karmiche depositate nei loro corpi astrali, questi esseri superiori sono stati indotti dalla legge cosmica a rinascere con nuovi corpi astrali su Hiranyaloka, il sole o paradiso astrale in cui io sono risuscitato per aiutarli.

Su Hiranyaloka vi sono anche esseri altamente evoluti che provengono dal superiore mondo causale, ancora più sottile". La mia mente era ormai così perfettamente in sintonia con quella del mio guru che egli mi comunicava le sue immagini-parole in parte verbalmente e in parte per via telepatica. Recepivo quindi assai velocemente le sue idee espresse in forma sintetica.
"Come hai letto nelle Scritture" proseguì il Maestro "Dio ha racchiuso l’anima umana in tre corpi in ordine successivo: il corpo-idea, o corpo causale; il corpo astrale sottile, sede della natura mentale ed emozionale; il corpo fisico grossolano. Sulla terra gli esseri umani sono dotati dei propri sensi fisici. Gli esseri astrali operano con la propria coscienza, i propri sentimenti e un corpo fatto di vitatroni.

Gli esseri dotati soltanto di un corpo causale restano nel regno gaudioso delle idee. La mia opera si svolge con gli esseri astrali che si stanno preparando a entrare nel mondo causale". "Adorabile Maestro, vi prego, ditemi qualcosa di più sul cosmo astrale". Benché avessi leggermente attenuato la stretta del mio abbraccio, come richiesto da Sri Yukteswar, le mie braccia lo cingevano ancora. Tesoro superiore a ogni altro tesoro, il mio guru che aveva irriso la morte per giungere fino a me!

Pianeti astrali

"Vi sono molti pianeti astrali, che pullulano di esseri astrali" riprese il Maestro. "Gli abitanti utilizzano velivoli astrali, ossia masse di luce, per spostarsi da un pianeta all’altro a una velocità superiore a quella dell’elettricità e delle energie radioattive. "L’universo astrale, formato da varie vibrazioni sottili di luce e colore, è centinaia di volte più vasto del cosmo materiale.

L’intera creazione fisica pende come un piccolo cesto solido sotto l’enorme pallone luminoso della sfera astrale. Così come vi sono innumerevoli stelle e soli fisici che vagano nello spazio, vi sono anche infiniti sistemi solari e stellari astrali. I loro pianeti hanno soli e lune astrali, più belli di quelli fisici. I lumi astrali assomigliano all’aurora boreale; l’aurora solare astrale è più scintillante rispetto ai tenui raggi dell’aurora lunare.
"Il mondo astrale è infinitamente bello, pulito, puro e ordinato. Non vi sono pianeti morti o terre desolate. Privi delle variazioni climatiche e stagionali che si verificano sulla terra, i pianeti astrali mantengono la temperatura costante dell’eterna primavera con, di tanto in tanto, brillanti, candide nevicate e piogge di luci multicolori. I pianeti astrali sono ricchi di laghi opalini, mari scintillanti e fiumi dei colori dell’iride.

"L’universo astrale ordinario – non il paradiso astrale di Hiranyaloka, di livello più sottile – è popolato da milioni di esseri astrali, giunti in epoca più o meno recente dalla terra, e anche da miriadi di spiriti, che risiedono tutti in pianeti astrali diversi a seconda delle loro caratteristiche karmiche.

Sono disponibili varie dimore nelle sfere celesti, o regioni vibratorie, per gli spiriti benigni e quelli maligni. Gli spiriti benigni possono viaggiare liberamente, mentre quelli maligni sono confinati in aree delimitate. Questi esseri dimorano nelle regioni intrise di tristezza del cosmo astrale inferiore, dove esauriscono via via il loro cattivo karma. Nei vasti regni al di sopra dell’oscura prigione astrale, tutto è bello e splendente".
Rispetto alla terra, il cosmo astrale è più naturalmente in sintonia con la volontà e il piano di perfezione divini. Ogni oggetto astrale è manifestato primariamente per volontà Divina e, in parte, per il richiamo della volontà degli esseri astrali. Questi ultimi hanno il potere di modificare o accrescere la grazia e la forma di qualsiasi cosa sia già stata creata dal Divino.

"La terra è oscurata da guerre e assassinii, in mare, in terra e nell’aria" proseguì il mio guru "ma i regni astrali conoscono una felice armonia e uguaglianza. Gli esseri astrali smaterializzano o materializzano le proprie forme a piacimento. Tutti gli esseri astrali sono liberi di assumere qualsiasi forma Benché vi siano talune restrizioni karmiche, nel mondo astrale le forme non vengono distinte in base alla loro desiderabilità. Tutto vibra della luce creativa divina.

"Nessuno nasce da donna; la prole viene materializzata dagli esseri astrali, con l’aiuto della volontà cosmica, in forme predisposte in modo specifico, condensate astralmente. L’essere disincarnatosi di recente dal proprio corpo fisico viene invitato a entrare in una certa famiglia, attratto da tendenze mentali e spirituali affini.

Il corpo astrale

"L'anatomia del corpo astrale comprende un cervello astrale, ovvero il loto di luce dai mille petali, e sei centri risvegliati lungo la sushumna, o asse cerebro-spinale astrale. Il cuore attinge sia energia cosmica che luce dal cervello astrale, pompandole fino ai nervi e alle cellule astrali, Gli esseri astrali possono agire sui propri corpi energetici mediante vibrazioni mantriche.

"Il corpo astrale corrisponde esattamente all’ultima forma fisica. Gli esseri astrali conservano lo stesso aspetto che possedevano in età giovanile nel loro precedente soggiorno sulla terra; talvolta un essere astrale sceglie, come il sottoscritto, di mantenere l’aspetto che aveva in età senile". Il Maestro, che emanava l’essenza stessa della gioventù, rise allegramente.

"A differenza del mondo fisico spaziale a tre dimensioni, conosciuto soltanto attraverso i cinque sensi, le sfere astrali sono percepibili mediante il sesto senso onnicomprensivo, ovvero l’intuizione"

"Per semplice sensazione intuitiva, tutti gli esseri astrali vedono, odono, odorano, gustano e toccano. Gli esseri astrali dispongono di tutti gli organi di senso esterni – orecchi, occhi, naso, lingua e cute – ma utilizzano il senso dell’intuizione per provare sensazioni con qualsiasi parte del corpo; "Il corpo fisico dell’uomo è esposto a innumerevoli pericoli e può essere ferito o mutilato facilmente; il corpo astrale eterico può talvolta subire tagli o contusioni, ma guarisce istantaneamente con la semplice volontà".
"Gurudeva, tutte le persone astrali sono belle?". "La bellezza, nel mondo astrale, è notoriamente una qualità spirituale e non una conformazione esteriore" rispose Sri Yukteswar. "Gli esseri astrali, pertanto, attribuiscono poca importanza ai tratti del viso. Essi hanno il privilegio, tuttavia, di potersi rivestire a piacere con corpi nuovi, pieni di colore, materializzati per via astrale. Così come gli esseri umani sulla terra indossano capi di vestiario nuovi nelle occasioni di gala, anche gli esseri astrali, in particolari circostanze, si adornano di forme appositamente ideate.

"Sui pianeti astrali superiori come Hiranyaloka si svolgono gioiose festività astrali quando un essere è liberato dal mondo astrale grazie ai suoi progressi spirituali ed è dunque pronto a fare il suo ingresso nel paradiso del mondo causale. Il mio guru e io ridemmo insieme allegramente.

"Coloro che furono amici in vite precedenti si riconoscono facilmente nel mondo astrale. Gioendo dell’immortalità dell’amicizia, essi prendono coscienza dell’indistruttibilità dell’amore, della quale si dubita spesso nei tristi momenti d’illusoria separazione nella vita terrena.

"L’intuizione degli esseri astrali oltrepassa il velo e osserva le attività umane sulla terra, ma gli esseri umani non possono prendere visione del mondo astrale a meno che il loro sesto senso non sia almeno in parte sviluppato. Migliaia di abitanti della terra hanno intravisto fugacemente un essere astrale o un mondo astrale".

Esseri evoluti

"Gli esseri evoluti su Hiranyaloka rimangono per lo più desti, in uno stato di estasi, durante le lunghe giornate e notti astrali, contribuendo con il loro aiuto alla soluzione degli intricati problemi del governo cosmico e alla redenzione dei figlioli prodighi, cioè delle anime legate alla terra.

Quando gli esseri di Hiranyaloka dormono, hanno talvolta visioni astrali simili a sogni. La loro mente è generalmente assorbita nello stato conscio di massima beatitudine, il nirbikalpa samadhi.

"Gli abitanti di tutti i mondi astrali sono ancora soggetti a intense sofferenze mentali. Le menti sensibili degli esseri superiori che vivono su pianeti come Hiranyaloka provano un acuto dolore se viene commesso qualsivoglia errore nel comportamento o nella percezione della verità. Questi esseri avanzati si sforzano di armonizzare ogni loro singolo atto e pensiero con la perfezione della legge spirituale.
"La comunicazione fra gli abitanti dei mondi astrali si svolge interamente per mezzo della trasmissione telepatica astrale di pensieri e immagini; sono del tutto assenti la confusione e i fraintendimenti della parola scritta e parlata, a cui sono ancora soggetti gli abitanti della terra.

Gli esseri astrali si nutrono principalmente di luce cosmica. Benché gli abitanti dei pianeti celesti come Hiranyaloka siano dispensati quasi del tutto dalla necessità di mangiare, ancora più incondizionata è l’esistenza delle anime quasi totalmente liberate nel mondo causale, che non mangiano nulla, salvo la manna della beatitudine.

"L’essere astrale affrancato dalla terra incontra una moltitudine di parenti, padri, madri, mogli, mariti e amici acquisiti durante le diverse incarnazioni terrene, allorché essi appaiono, di tanto in tanto, in varie parti delle regioni astrali.
Egli rimane dunque disorientato, non sapendo chi amare in modo esclusivo; impara in tal modo a rivolgere un amore divino ed equanime a tutti, in quanto creature e manifestazioni individualizzate di Dio.

Benché l’aspetto esteriore delle persone amate possa essere cambiato, in misura maggiore o minore a seconda dello sviluppo di nuove qualità nell’ultima vita di ogni singola anima, l’essere astrale ricorre alla sua infallibile intuizione per riconoscere tutti coloro che gli furono cari in altri piani di esistenza, dando loro il benvenuto nella loro nuova casa astrale.

Poiché ogni atomo della creazione è dotato di un’inestinguibile individualità,un amico astrale verrà comunque riconosciuto a prescindere dal costume con il quale è abbigliato, così come sulla terra l’identità di un attore è riconoscibile a un’attenta osservazione, indipendentemente da qualsiasi travestimento.

Reami Astrali

"L’arco di vita nel mondo astrale è molto più lungo rispetto a quello sulla terra. La durata media della vita di un normale essere astrale progredito varia dai cinquecento ai mille anni, misurati secondo i criteri temporali terrestri.

Così come talune sequoie sopravvivono di millenni alla maggior parte delle altre specie di alberi, o così come alcuni yogi vivono parecchie centinaia di anni mentre la maggior parte degli uomini muore prima di aver raggiunto i sessant’anni, alcuni esseri astrali vivono molto più a lungo rispetto al normale lasso di tempo dell’esistenza astrale.

I visitatori rimangono nel mondo astrale per un periodo più o meno lungo a seconda del peso del loro karma fisico, che li attrae di nuovo verso la terra entro un tempo specifico.""
"Gli esseri astrali non devono lottare dolorosamente con la morte al momento di liberarsi dal proprio corpo luminoso. Molti di questi esseri, tuttavia, avvertono un certo nervosismo al pensiero di abbandonare la propria forma astrale in cambio di quella causale più sottile.

Il mondo astrale è esente da esperienze indesiderate quali la morte, la malattia e la vecchiaia. Queste tre fonti di terrore sono la maledizione della terra, dove l’essere umano ha consentito alla propria coscienza di identificarsi quasi totalmente con il fragile corpo fisico, il quale richiede l’apporto costante di aria, cibo e sonno per poter sopravvivere.

"La morte fisica avviene per la cessazione del respiro e la disintegrazione delle cellule corporee. La morte astrale consiste nella dispersione dei vitatroni, ossia delle unità manifeste di energia che danno vita agli esseri astrali.
Al momento della morte fisica, gli esseri perdono la propria consapevolezza della carne e divengono coscienti del corpo sottile nel mondo astrale. Compiendo, al momento opportuno, l’esperienza della morte astrale, l’essere passa pertanto dalla coscienza della nascita e della morte astrale a quella della nascita e della morte fisica.

Questi cicli ricorrenti di chiusura in un corpo astrale e fisico sono il destino ineluttabile di tutti gli esseri non illuminati. Le definizioni del paradiso e dell’inferno contenute nelle Scritture talvolta evocano memorie, sepolte in strati ancor più profondi del subconscio, della lunga serie di esperienze nei gioiosi mondi astrali e nei deludenti mondi terrestri".

Anima

"L’essere umano, in quanto anima individualizzata, è essenzialmente dotato di un corpo causale" spiegò il mio guru. "Tale corpo è la matrice delle trentacinque idee poste da Dio come forze-pensiero fondamentali o causali, dalle quali Egli in seguito ha formato il sottile corpo astrale composto da diciannove elementi e il corpo fisico grossolano composto da sedici elementi.

Per condensazione di forze vibratorie, dapprima sottili e poi più grossolane, Egli ha creato il corpo astrale dell’uomo e infine la sua forma fisica.

In base alla legge della relatività, secondo la quale la Semplicità Primaria è divenuta sconcertante molteplicità, il cosmo causale e il corpo causale sono diversi dal cosmo astrale e dal corpo astrale; allo stesso modo, il cosmo fisico e il corpo fisico si discostano in modo peculiare dalle altre forme della creazione. Il corpo di carne è formato dai sogni fissati e oggettivati del Creatore.
Le dualità sono onnipresenti sulla terra: malattia e salute, dolore e piacere, perdita e guadagno. Gli esseri umani incontrano limitazioni e resistenze nella materia tridimensionale. Quando il desiderio di vivere dell’uomo è gravemente minato dalla malattia o da altre cause, sopraggiunge la morte; il pesante soprabito di carne viene temporaneamente abbandonato.

L’anima, tuttavia, rimane racchiusa nel corpo astrale e in quello causale. La forza coesiva che mantiene uniti tutti e tre i corpi è il desiderio. Il potere dei desideri insoddisfatti è la radice di tutta la schiavitù dell’essere umano. I desideri fisici sono radicati nell’egotismo e nei piaceri dei sensi. La compulsione o tentazione a indugiare nell’esperienza sensoriale è più potente della forza del desiderio connessa agli attaccamenti astrali o alle percezioni causali.

"I desideri astrali sono incentrati sul godimento inteso in termini di vibrazione. Gli esseri astrali si dilettano della musica eterea delle sfere e sono ammaliati dalla vista dell’intera creazione quale inesauribile manifestazione di luce cangiante. Essi, inoltre, odorano, gustano e toccano la luce. I desideri astrali sono quindi collegati alla capacità degli esseri astrali di trasmutare tutti gli oggetti e le esperienze in forme di luce oppure in sogni o pensieri condensati.
"I desideri causali sono soddisfatti dalla sola percezione. Gli esseri semi-liberi che sono racchiusi soltanto nel corpo causale vedono l’intero universo come la realizzazione delle idee-sogno del divino; essi possono materializzare ogni cosa nel puro pensiero.

Gli esseri causali, pertanto, considerano il godimento di sensazioni fisiche o di piaceri astrali come grossolano e soffocante per la fine sensibilità dell’anima. Gli esseri causali soddisfano ed esauriscono i propri desideri materializzandoli istantaneamente. Coloro che sono ricoperti soltanto dal delicato velo del corpo causale possono manifestare interi universi.

Poiché l’intera creazione è fatta della trama cosmica del sogno, l’anima nella sfera causale, con il suo sottilissimo rivestimento, ha vaste possibilità di realizzazione del proprio potere. "L’anima, essendo invisibile per natura, può essere individuata soltanto per la presenza di uno o più corpi. La mera presenza di un corpo sta a indicare che la sua esistenza è resa possibile da desideri insoddisfatti.

Causal beings

"Finché l’anima è racchiusa in uno, due o tre contenitori corporei, sigillati dai tappi dell’ignoranza e dei desideri, l’uomo non può immergersi e fondersi nel mare dello Spirito.

Quando il recipiente fisico grossolano viene distrutto dal martello della morte, gli altri due involucri – quello astrale e quello causale – rimangono a impedire all’anima di unirsi consapevolmente alla Vita Onnipresente.

Raggiunto lo stato di assenza totale di desideri grazie alla saggezza, il potere di quest’ultima disintegra i due recipienti residui. Emerge allora la minuscola anima umana, finalmente libera: essa è una con l’Incommensurabile Ampiezza."
"Il mondo causale è indescrivibilmente sottile" rispose. "Per comprenderlo, sarebbe necessaria una straordinaria capacità di concentrazione, così da poter chiudere gli occhi e visualizzare in tutta la loro vastità il cosmo astrale e il cosmo fisico – il luminoso pallone con il cesto solido – come esistenti soltanto sotto forma di idee.

Se, per sovrumana concentrazione, si potessero convertire o scomporre in pure idee i due universi con tutte le loro complessità, si raggiungerebbe il mondo causale e ci si troverebbe sulla linea di confine della fusione fra mente e materia.

In quel punto si percepiscono tutte le cose create – i solidi, i liquidi, i gas, l’elettricità, l’energia, tutti gli esseri, le divinità, gli esseri umani, gli animali, le piante, i batteri – come forme di coscienza, così come un uomo può chiudere gli occhi ed essere consapevole di esistere anche se il suo corpo è invisibile ai suoi occhi fisici ed è presente unicamente come idea.
Qualsiasi cosa un essere umano possa fare nella fantasia, un essere causale può farla nella realtà. Gli esseri del mondo causale, tuttavia, hanno una libertà di gran lunga maggiore e possono manifestare senza sforzo i propri pensieri oggettivandoli all’istante, senza alcun ostacolo materiale o astrale né alcuna limitazione karmica.

Le anime nel mondo causale si riconoscono reciprocamente come punti individualizzati dello Spirito gioioso; le loro cose-pensiero sono gli unici oggetti che le circondano. Gli esseri causali comprendono che le differenze fra i loro corpi e i loro pensieri sono soltanto idee. Così come un uomo, chiudendo gli occhi, può visualizzare una luce bianca scintillante o una foschia azzurrina, allo stesso modo gli esseri causali, con il solo pensiero, sono in grado di vedere, udire, percepire, gustare e toccare; essi creano ogni cosa o la dissolvono con il potere della mente cosmica.

"Nel mondo causale sia la morte che la rinascita avvengono nel pensiero. Gli esseri dal corpo causale banchettano unicamente con l’ambrosia della conoscenza che eternamente si rinnova. Essi bevono dalle sorgenti della pace, nuotano nell’oceanica infinità della beatitudine.

Reincarnazione Carmica

"Molti esseri rimangono per migliaia di anni nel cosmo causale. Per mezzo di estasi più profonde, l’anima liberata si ritrae allora dal piccolo corpo causale, per ammantarsi della vastità del cosmo.

Tutti i singoli vortici di idee, le onde distinte di potere, amore, volontà, gioia, pace, intuizione, calma, autocontrollo e concentrazione si mescolano nel Mare perennemente gioioso della Beatitudine. L’anima non è più costretta a esperire la propria gioia come un’onda individualizzata di coscienza, ma è immersa nell’Unico Oceano Cosmico, con tutte le sue onde.

"Una volta fuori dal bozzolo dei tre corpi, l’anima è affrancata per sempre dalla legge di relatività e diventa l’ineffabile Sempre Esistente. Ecco allora la farfalla dell’Onnipresenza, con le ali ornate di stelle e lune e soli!"
L’anima che si è espansa nello Spirito resta sola nella regione della luce senza luce, dell’oscurità senza buio, del pensiero senza pensiero, ebbra della sua estasi di gioia nel sogno divino della creazione cosmica". Quando l’anima esce finalmente dai tre vasi delle illusioni corporee diviene tutt’uno con l’Infinito, senza alcuna perdita d’individualità.

L’essere umano non evoluto deve passare attraverso innumerevoli incarnazioni terrene, astrali e causali, per emergere infine dai suoi tre corpi.

Un maestro che raggiunge tale libertà suprema può decidere di ritornare sulla terra come profeta per ricondurre altri esseri umani alla loro natura divina oppure, come ho fatto io, può scegliere di risiedere nel cosmo astrale. Aiutandoli così a porre fine al ciclo di reincarnazioni nel cosmo astrale e ad avviarsi per sempre verso le sfere causali.

Oppure un’anima liberata può entrare nel mondo causale per aiutare quegli esseri ad abbreviare il loro periodo di permanenza nel corpo causale e a raggiungere pertanto la Libertà Assoluta."

Mondo Astrale (Emozionale Profondo)

"L’essere umano deve aver estinto completamente il proprio karma fisico, ovvero i propri desideri, prima che si renda possibile la sua definitiva permanenza nei mondi astrali. Nelle sfere astrali vivono due tipi di esseri.

Quelli che hanno ancora una parte di karma terreno di cui devono disfarsi, e che pertanto dovranno abitare nuovamente un corpo fisico grossolano per poter ripagare i propri debiti karmici, potrebbero essere classificati dopo la morte fisica come visitatori temporanei del mondo astrale, anziché come residenti stabili."

Agli esseri con un karma terreno ancora irredento non è consentito, dopo la morte astrale, di recarsi nell’elevata sfera causale delle idee cosmiche; essi devono limitarsi a fare la spola tra il mondo fisico e quello astrale, consapevoli dapprima del loro corpo fisico di sedici elementi grossolani e quindi del corpo astrale di diciannove elementi sottili.

Dopo ogni perdita del proprio corpo fisico, tuttavia, un essere non evoluto proveniente dalla terra resta per la maggior parte del tempo nello stato di profondo torpore del sonno-morte ed è consapevole solo in minima parte della bellezza della sfera astrale. Dopo il riposo astrale, un tale essere umano fa ritorno al livello materiale per ricevere ulteriori insegnamenti, abituandosi gradualmente, per mezzo di ripetuti soggiorni, ai mondi dalla sottile trama astrale.
I residenti abituali o di vecchia data dell’universo astrale, invece, sono coloro che, liberati definitivamente da qualsiasi brama materiale, non hanno più bisogno di ritornare alle vibrazioni grossolane della terra.

Tali esseri devono esaurire soltanto il karma astrale e causale. Al momento della morte astrale, essi passano al mondo causale, infinitamente più fine e delicato.

Abbandonando la forma-pensiero del corpo causale al termine di un certo lasso di tempo, stabilito dalla legge cosmica, questi esseri progrediti fanno dunque ritorno a Hiranyaloka o a un analogo pianeta astrale elevato, rinascendo in un nuovo corpo astrale per esaurire il loro karma astrale irredento.

Mondo Causale (Mentale Profondo)

"Figlio mio, ora puoi comprendere più pienamente che io sono risorto per volontà divina" proseguì Sri Yukteswar "come salvatore, in particolare, delle anime che si reincarnano a livello astrale ritornando dalla sfera causale, più che degli esseri astrali provenienti dalla terra.

Così come la maggior parte delle persone sulla terra, non avendo imparato ad apprezzare i benefici e le gioie superiori della vita astrale grazie alla chiara discriminazione acquisita con la meditazione, desidera ritornare dopo la morte ai piaceri limitati e imperfetti della terra, allo stesso modo molti esseri astrali, durante la normale disintegrazione dei loro corpi astrali, non riescono a prospettarsi lo stato avanzato di gioia spirituale nel mondo causale e, indugiando nel pensiero della felicità astrale, più grossolana e appariscente, ambiscono a rivisitare il paradiso astrale.

È un pesante karma astrale quello che tali esseri devono riscattare prima di poter raggiungere, dopo la morte astrale, una dimora permanente nel mondo-pensiero causale, la cui separazione dal Creatore è quasi impercettibile.
Soltanto quando un essere non prova più alcun desiderio di compiere esperienze nel cosmo astrale, piacevole a vedersi, e non può più essere tentato di ritornarvi, egli resta effettivamente nel mondo causale.

Qui, portando a compimento l’opera di riscattare l’intero karma causale o i semi dei desideri passati, l’anima confinata fa saltare via l’ultimo dei tre turaccioli dell’ignoranza e, emergendo dal recipiente finale del corpo causale, si fonde con l’Eterno."

"Comprendi, ora?". Il Maestro sorrideva in modo così affascinante!

Tre Tipi di Persone

"La compenetrazione dei tre corpi dell’essere umano è espressa in molti modi attraverso la sua triplice natura" aggiunse il mio grande guru. "Nello stato di veglia sulla terra, un essere umano è più o meno consapevole dei suoi tre veicoli.

Quando, intento a gustare, odorare, ascoltare o vedere, esercita le facoltà sensoriali, egli opera principalmente attraverso il proprio corpo fisico.

Nell’esercizio dell’immaginazione o della volontà, l’uomo agisce principalmente attraverso il proprio corpo astrale.

Il suo veicolo causale trova espressione quando l’uomo pensa o si immerge profondamente nell’introspezione o nella meditazione; pensieri cosmici geniali si affacciano alla mente di chi è abitualmente in contatto con il proprio corpo causale.

In questo senso, gli individui possono essere classificati in linea di massima come persone di tipo “materiale”, “energetico” o “intellettuale”.
L’uomo si identifica per circa sedici ore al giorno con il proprio veicolo fisico. Quindi dorme; se sogna, egli resta nel proprio corpo astrale e crea senza alcuno sforzo qualsiasi oggetto, così come fanno gli esseri astrali.

Se il suo sonno è profondo e privo di sogni, per parecchie ore egli è in grado di trasferire la propria coscienza, o senso dell’ego, al corpo causale; tale sonno è rigenerante. Chi sogna entra in contatto con il corpo astrale e non con quello causale; il suo sonno non è del tutto ristoratore."

Ero rimasto a osservare amorevolmente Sri Yukteswar durante la sua straordinariaesposizione. "Angelico guru" dissi "il vostro corpo appare identico a quello sul quale ho versato le mie lacrime nell’ashram di Puri". "Oh sì, il mio nuovo corpo è una copia perfetta di quello vecchio. Materializzo o smaterializzo questa forma in qualsiasi momento, a mio piacimento, molto più spesso di quanto facessi sulla terra.
Con una rapida smaterializzazione, ora viaggio istantaneamente per luce-espresso di pianeta in pianeta o, per meglio dire, dal cosmo astrale a quello causale o a quello fisico". Il mio divino guru sorrise.

"O Maestro, ero così profondamente afflitto per la vostra morte!". "Ah, e in che senso sarei morto? Non vi è una certa contraddizione?". Gli occhi di Sri Yukteswar brillavano d’amore e di divertimento. "Stavi solo sognando, sulla terra; su quella terra tu hai visto il mio corpo di sogno" continuò. "Poi hai sepolto quell’immagine di sogno.

Ora il mio corpo di carne più sottile – che hai davanti agli occhi e che continui anche adesso ad abbracciare tenendolo piuttosto stretto! – è risuscitato su un altro pianeta di sogno di Dio, più sottile. Un giorno quel corpo di sogno e quel pianeta di sogno più sottili cesseranno di esistere. Anch’essi non durano in eterno. Tutte le bolle di sogno dovranno scoppiare, prima o poi, al tocco finale del risveglio."

La verità di vita & morte.

"Discerni i sogni dalla Realtà! Ora ti ho raccontato, Yogananda, tutta la verità sulla mia vita, morte e resurrezione.

Non addolorarti per me; piuttosto, diffondi ovunque la storia della mia resurrezione dalla terra, sognata da Dio e abitata dagli uomini, a un altro pianeta, ugualmente sognato da Dio, abitato da anime abbigliate con un corpo astrale! Nuova speranza sorgerà nei cuori dei sognatori del mondo, angosciati dalla sofferenza e atterriti dalla morte.

Sulla terra i miei criteri elevati risultavano sgradevoli e inadatti alla natura della maggior parte delle persone. Spesso ti ho rimproverato più di quanto avrei dovuto. Tu hai superato la mia prova; il tuo amore splendeva attraverso le nubi di qualsiasi rimbrotto". Aggiunse poi, teneramente: "Oggi sono venuto anche a dirti questo: mai più assumerò lo sguardo arcigno del censore. Non ti sgriderò più."
Quanto mi erano mancati i rimproveri del mio grande guru! Ciascuno era stato per me un angelo custode di protezione. "Maestro carissimo! Rimproveratemi milioni di volte: sgridatemi anche adesso!". "Non ti farò più ramanzine". La sua voce divina era grave, eppure percorsa da una sotterranea ilarità.

"Tu e io sorrideremo insieme, finché le nostre due forme appariranno distinte nel divino sogno di maya. Infine diventeremo tutt’uno fondendoci nell’Amato Cosmico; allora i nostri sorrisi saranno il Suo sorriso, mentre il nostro canto unito di gioia vibrerà in eterno per essere trasmesso alle anime in sintonia con Dio!."

Sri Yukteswar m’illuminò su alcune questioni che non posso rivelare in questa sede. Nelle due ore che trascorse con me nella stanza d’albergo di Bombay egli rispose a ogni mia domanda.
"Ora ti lascio, mio amato!". A queste parole sentii il Maestro dissolversi fra le mie braccia che lo cingevano ancora. "Figlio mio" risuonò la sua voce, vibrando nel firmamento della mia anima "ogni volta che varcherai la soglia del nirbikalpa samadhi oggi."

Con questa promessa celestiale, Sri Yukteswar scomparve alla mia vista. Una voce- nuvola ripeteva con scroscio musicale: "Dillo a tutti! Chiunque sappia, er averne preso coscienza nello stato di nirbikalpa samadhi, che la vostra terra è un sogno di Dio, potrà venire sul pianeta più sottile di Hiranyaloka, anch’esso fatto di sogno, dove mi troverà risuscitato in un corpo esattamente uguale a quello terrestre.

In questo capitolo della mia autobiografia ho obbedito al comando del mio guru di diffondere la lieta notizia, benché essa possa, ancora una volta, apparire sconcertante a una generazione ottusa.
← worldwideway